Seconda proposta formale ai sensi Art. 16 dello Statuto
Marco d'Itri
md a LINUX.IT
Mar 3 Apr 2001 11:03:05 CEST
On Apr 02, Alessandro Nosenzo <nosenzo a IDEA.IT> wrote:
>> Quindi, non essendo un gTLD e' il dominio dell'Italia.
>Claudio un po' di sano patriottismo e' sempre corretto, tuttavia in
Difendere il concetto di ccTLD (e sottolineo "cc") come domini destinati
all'uso di una specifica nazione/territorio non ha nulla a che fare con
il patriottismo.
(A meno che la definizione di ccTLD sia cambiata e nessuno mi abbia
avvertito...)
>con il .it hanno un significato in inglese, restano i milioni (forse
>miliardi) di combinazioni (Mau cos'e' un fattoriale 16 o peggio?) che
>invece sono appetibili da chi appunto vuole dare un'immagine
>legata all'Italia.
Gia`, sono sicuro che ci sono moltissimi stranieri interessati a
registrare nkljglfkdlnfsdqdof.it...
>Io credo che con il progredire del numero degli abitanti su questo
>pianeta prima o poi tutti avranno il proprio nTLD dove n sta per
>name, forse ci passeranno 30 o 40 anni ma li arriveremo quindi ha
>davvero poco senso pretendere di limitare il ccTLD .it.
Questa poi... Hai un'idea, per quanto vaga, del genere di carico che
questo imporrebbe ai root server?
Vedo molto piu` probabile che prima o poi avremo un vero directory
service e la gente smettera` di usare il DNS per scopi diversi da quello
per cui e` stato inventato.
>Semmai sarebbe logico creare dei dominii di terzo livello (per Gibbi'
>spiego xxx.xxx.it :-) dove il secondo livello identifichi chiaramente
>qualcosa di geografico o di specifico o di italiano.
In che modo sarebbero diversi dagli attuali domini geografici?
>.it potrebbe essere invece traumatico e come tutti i regimi
>proibizionistici aprire la strada agli speculatori.
Lo dici come se nell'attuale regime libertario non si fossero mai visti
speculatori...
--
ciao,
Marco
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