Commenti a proposta V.Bertola
chiari mario
Mario.Chiari a ISOC.IT
Dom 11 Nov 2001 10:12:38 CET
[secondo tentativo di invio, avevo un errore nell'indirizzo]
At 02.57 08/11/01 +0100, you wrote:
...........
>> At 02.22 07/11/01 +0100, Griffini Giorgio wrote:
>> .............
>>
>
>Sulla legittimita' dell'atto avrei pochissimi dubbi. La responsabilita'
della
>delega del ccTLD .it e' affidata da ICANN/IANA allo IAT e vale sia per
>l'operativita' tecnica che per la definizione delle policy locali.
NI. Chiariamoci bene, il mio problema qui non è con la RA, ma con (una
immagine a mio parere sbagliata di) ICANN. Ovvero il mio punto è che la
questione di chi gestisce .it è/deve essere primariamente una questione
interna italiana (chiamiamola una questione di sovranità nazionale, anche
se la corretta formulazione è questione delicata).
Siccome .it è un elemento (nazionale) necessario per partecipare a una
infrastruttura di comunicazione internazionale, è ovviamente corretto che
ci sia qualcuno - di carattere internazionale - che verifichi se chi
l'italia ha scelto per gestire quell'elemento abbia o meno le
caratteristiche per farlo. E la 'delega' IANA è/deve essere vista
primariamente con tale significato.
Ovvero IANA/ICANN non dice/non deve dire (e non credo che abbia mai detto):
"cari (Internet utenti) italiani, abbiamo scelto IAT per gestire .it,
siatene contenti"
ma qualcosa del genere:
"cari utenti Internet del mondo, gli italiani ci dicono che a gestire .it
sarà lo IAT, abbiamo verificato che lo fanno/faranno senza creare problemi,
quindi collaborate con loro".
(ovviamente il problema è cosa succede se IANA/ICANN da un giudizio
negativo, ma di questo alla prossima lettera)
>L'anomalia
forse, per una volta, positiva :-)
>del caso italiano , se cosi'
>vogliamo definirla, e' che lo IAT abbia affidato in maniera 'forte'
(citazione in
>un contratto commerciale) la definizione delle policy ad un organismo
>esterno pur mantenendo
>su di se la responsabilita' delle conseguenze
questo pure è punto in discussione (vedi mia seconda mail di commento a
Claudio)
.................
.............
>Quello che intendo dire e' che il modello decisionale di ICANN non e'
>particolarmente consolidato e collaudato nel tempo per cui derivarne ora un
>modello equivalente espone al rischio di ripercorrere gli stessi inghippi
che
>sono al momento in discussione in quella sede.
NI, anche TCP/IP non era collaudato quando a Pisa ci hanno creduto (contro
OSI e compagnie) :-) :-)
Ottenere una
>ridelegazione non e' cosa ne' semplice ne' rapida per cui fintanto che non
ci
>sara' una alternativa presentabile
Il problema non è la ridelegazione. Il registro io mi auguro che continui a
farlo Daniele :-). Il punto - in prospettiva media - è quale l'assetto da
dare ai rapporti - da formalizzare - tra ICANN e la sua controparte italiana.
Oggi esiste un accordo tra una entità para universitaria USA, lo IANA,
ospitato presso una Università californiana, è un istituto di ricerca
pubblico italiano: lo IAT, per sperimentare e rendere utilizzabile da tutti
una certa tecnologia di comunicazione a distanza. L'accordo è un accordo
del tutto informale giuridicamente - anche se immagino molto preciso negli
aspetti tecnico-scientifici. Ha tutti i caratteri dell'accordo tra
ricercatori, senza impegni scritti, senza indicazione di foro per eventuali
litigi, credo senza polizze assicurative, ecc. (o sbaglio?)
Fino a ieri IANA era sovvenzionato dal governo USA, oggi (sopratutto, in
toto?) da una 'corporation' not-for-profit (ma non ente di ricerca
scientifico): ICANN. Questa modifica non cambia per ora la natura dei
rapporti IANA-IAT. (Nota, mi sembra giusto dire che di fatto IAT, per
quanto riguarda .it in senso stretto, non ha rapporti con ICANN, sbaglio?)
Oggi, Internet non è più un prototipo tecnologico, ma una infrastruttura
funzionante, importante, e in prospettiva essenziale, per la vita civile,
sociale ed economica del paese.
I rapporti di coordinamento internazionale non sono/saranno concepibili
come accordi tra ricercatori/enti di ricerca.
Da parte USA questo passaggio si tenta di gestirlo con ICANN. Da parte
nostra?
Cito nuovamente una definizione dal documento GAC citato da Denoth:
" 'Delegee' [=l'entità che firma l'accordo con ICANN] means the
organisation ... DESIGNATED by the relevant government or public authority
to exercise the PUBLIC TRUST FUNCTION of a ccTLD and CONSEQUENTLY
RECOGNIZED through a communication between ICANN and that desiganted
entity. The delegee for a ccTLD may be the relevant government or public
authority itself OR an oversight body designated by the relevant government or
public authority, inasmuch as the administrative and management functions
for a ccTLD MAY BE contracted out by the delegee to ANOTHER party and hence
not performed by the delegee itself. " (mia ENFASI, vedi a
http://www.icann.org/committees/gac/gac-cctldprinciples-23feb00.htm)
Qui si prevedono fino a tre entità:
- A: relevant government or public authority
- B: delegee
- C:'another party' to whom the 'delegee contract out the administrative
and management functions'.
Ora: A sicuramente =: Governo.
C auspicabilmente per un lungo tempo =: IAT.
Cosa per B? Ovviamente potrebbe essere A stesso (un comitato ministeriale),
potrebbe essere C (lo IAT), oppure potrebe essere qualcosa altro che
rappresenta la LIC nazionale, quale una fondazione (che io vedo come
l'equivalente nel nostro ordinamento della 'corporation' tipologia ICANN) o
simili. Possibile?
Puoi capire le difficoltà, ma anche le possibili motivazioni: non essendo
più la faccenda di solo interesse della comunità scientifica, e non essendo
ICANN entità di ricerca, in qualche modo stona che B = C. Se vogliamo
comunque una qualche forma di autoregolamentazione, allora stona A = C.
Quindi bisognerebbe inventare qualcos'altro. (come volevasi dimostrare :-) )
....................
>Non sono sicuro di aver compreso pienamente cio' che intendi dire
vedi sopra
>che mi risulti tra ICANN e IANA esiste un vero e proprio contratto che e'
>stato rinnovato quasi in extremis proprio per il prolungarsi del processo di
>passaggio delle competenze che adesso sta espletando IANA in ICANN
>come previsto dai vari MoU dei tempi.
devo studiare meglio la cosa, la mia comprensione attuale è come da sopra.
>In questo
>scneario non solo la RA non e' stata aiutata dalla NA ma ha anche dovuto
>subire alcune pietose tragedie greche ella NA (una per tutte il caso
>Mastercard).
Ok, dovrò studiarmi questa palla per bene. Ma a parte il caso specifico, il
problema è quello di sopra della responsablità dello IAT per registrazioni
che risultassero lesive di diritti di terzi. Su questo non ho ancora tutti
gli elementi per poter avere un giudizio.
>
>> >
>> >Il policy board in seno ad RA (pur con tutti i limiti di elegenza che cio'
>> >comporta) e' l'ultima occasione per avere il tempo 'tecnico' di creare una
>> LIC
>> >rappresentativa e nel frattempo continuare a far funzionare il registro.
NI
passo a te
mario
>
>Cordiali saluti
>Giorgio Griffini
>
>
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