R: lettera aperta
Alessandro Nosenzo
nosenzo a IDEA.IT
Gio 12 Dic 2002 18:18:54 CET
On 12 Dec 2002 at 16:08, Stefano Cecconi wrote:
> >Ma sicuramente non vogliamo una comunità Internet Italiana
> >controllata in parte o in toto dal governo.
>
> Quindi lei e' contrario al lavoro che sta svolgendo il "tavolo dei
> domini"?
Caro Stefano il Senatore Cortiana dei Verdi ha fatto un intervento
chiaro e molto interessante e direi totalmente condivisibile. Sara'
dovuto al fatto che essendo un Senatore e' saggio a causa dell'eta'
ma direi che ha centrato in pieno il problema. Infatti sebbene molti
operatori commerciali della rete possono ritenersi soddisfatti di
taluni compromessi che gli consentiranno (forse) di avere lo stesso
un profitto su cui pagare le imposte, gli esseri umani non fatti solo
di denaro ed i piccoli maintainer saranno certamente danneggiati sia
dal nuovo contratto della RA (ma su questo fronte abili avvocati
stanno gia' studiando contromosse per mettere in difficolta' seria la
RA) che dalla assurda interferenza del Governo Italiano di turno
sulla questione nomi a dominio.
Quando i produttori dell'Emilia usano dosi di piombo (cancerogeno)
superiori alle dosi autorizzate dall'unione europea per fare le loro
piastrelle e' vero che aumentano il loro fatturato ma uccidono
(indirettamente) poveri ignari cittadini. Non posso neppure pensare
che tu o altri maintainer siate disposti a lasciare che ci sia un
controllo autoritario sui nomi a dominio solo perche' nonostante
questo il vostro business continua felice.
Questo io ho capito dal messaggio del Senatore ed aggiungo che non
facendo partecipare al Tavolo dei Dominii nessun soggetto
rappresentante degli utenti, e con la scarsa rappresentanza dei
maintainer e degli operatori Internet, il rischio di un "golpe" e'
addirittura sicuro.
La mia domanda e' la seguente: perche' un entita' privata dovrebbe
guadagnare dei denari per registrare per conto degli utenti dei nomi
a dominio Internet che sono offerti dalla RA a prezzo di costo. Prima
o poi qualche consumatore prendera' l'iniziativa e verra' in luce la
grave ingiustizia fatta con il denaro pubblico a favore dei privati.
Sono poi sicuro che secondo la buona tradizione del partito del
nostro Ministro delle Comunicazioni, questi impreditori privati
quando il settore (mi auguro mai) dovesse andare in crisi saranno i
primi a chiedere interventi statali a loro supporto.
Saluti.
Alessandro Nosenzo
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