Innovazione
Marco d'Itri
md a LINUX.IT
Ven 12 Lug 2002 17:47:02 CEST
On Jul 11, Ettore Panella <box a starnet.it> wrote:
>la black list privata la usi solo tu e sai bene cosa c'e' dentro, per quali
>scopi l'hai fatta e come te la gestisci, quella usata da piu' persone
>impone degli obblighi di correttezza, primo tra tutti quello che gli utenti
Perché?
>debbano conoscere chi ci metti dentro e perche',
Perché?
>come chi ci hai messo dentro deve sapere di essere in quella black list
Perché?
>e poterti dimostrare se e' il caso che hai preso un granchio
Perché?
>se il provider XXX usa una black list per i suoi utenti in cui o l'ip del
>tuo server di posta o il tuo indirizzo figurano tu non riuscirai a mandare
>mail ad un amico dall'altra parte senza che questo ne sia minimamente a
>conoscenza.
Ha scelto di essere cliente di un servizio che filtra la posta, quindi
si suppone che non lo consideri un problema.
>scusa ma la liberta' non consiste nell'arrecare danno gratuito a terzi. se
Non ci sono terzi. Chi sceglie di usare una DNSBL (direttamente o
indirettamente, scegliendo un ISP che lo faccia per suo conto)
consapevolmente delega a un'altra persona di prendere decisioni su come
si può comunicare con lui tramite posta elettronica. Si tratta di
rapporti tra privati che nè tu nè altri hanno diritto di discutere.
>guarda che se uno viene in casa mia senza permesso (e non si rientra nel
>caso della legittima difesa) io per scacciarlo non posso sparargli devo
>necessariamente chiamare i carabinieri. E questo e' giusto.
Il paragone è irrilevante, in Internet ciascun sito ha piena autorità di
decidere con chi vuole comunicare.
>Poi non capisco perche' e' fascistoide sostenere il diritto dell'utenza che
>spesso (e posso garantirtelo) subisce le BL dei loro provider o fornitori
>di servizio.
Perché non subisce niente, se non è soddisfatto del servizio non deve
fare altro che scegliere un altro provider.
--
ciao,
Marco
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