Contro/Re-Set
Eusebio Giandomenico
e.giandomenico a GORGIA.IT
Ven 5 Mar 2004 12:51:58 CET
ovvero
della opportunita' di "alzare il tiro"
Quello di cui stiamo discutendo in realta' non e' del futuro di ITA-PE
ma dell'impatto che avra' la Rete sulla realta' politica, economica e
sociale del nostro paese.
Per questo - a mio avviso - ha poco senso concentrare troppa
attenzione e aspettative sui rapporti fra ITA-PE ed ISOC.it, il punto
in realta' e' un altro: qui e' in discussione il modello di
autoregolamentazione.
Da quando la Rete ha raggiunto la massa critica necessaria per
produrre effetti rilevanti sui sistemi economici e politici, il
livello politico (indirizzato da quello economico) tenta di avocare a
se' la facolta' di definire in maniera autonoma il set (set-point) di
regole che definiscono il funzionamento della Rete, con lo scopo di
assumerne il pieno controllo, rallentando/inibendo e financo eliminado
quelli che vengono considerati "fattori di resistenza" ossia gli
organismi oggi coinvolti nel monitorare il funzionamento della Rete
(sensori) e nel formalizzarne le reazioni (feedback) al fine di tarare
meglio (attuatori) il set iniziale (controllo).
Il che significa togliere il controllo al sistema.
Come tutti sappiamo ( e lo sa bene anche il Ministro Stanca vista
l'intervista odierna), un sistema non contro-reazionato si comporta
come un missile, ossia una volta lanciato esplode, possiamo al massimo
farlo esplodere in anticipo.
Per identificare chi di noi ignora tali regole basta vedere chi,
pensando di mettersi al sicuro, si mantiene vicino la testa(ta), tutti
gli altri sanno bene che, di un missile esploso, se si salva qualcosa
e' la coda.
Tutto cio' non deve comunque preoccuparci piu' di tanto in quanto i
Padri Fondatori hanno inserito controlli automatici a bassissimo
livello pertanto gli interventi sul set di regole possono influenzare
il livello applicativo ma non altro.
Permanendo la situazione attuale e visti i consigli che i tecnici
hanno gia' accettato dai politici (cosa fisiologica in una
negoziazione) dobbiamo mettere in conto che qualcosa non funzionera' e
prevedo l'entrata in crisi del sistema in un periodo che vedra'
l'inizio fra circa 24 mesi e che durera' circa un anno. Se
reintroduciamo alcuni controlli la cosa non dovrebbe comportare
soluzioni di continuita' nel servizio.
Se invece lasciamo le cose come stanno il sistema si fermera' fra 36
mesi, cosa che puo' spaventare l'utenza ma che per me e' una grande
occasione di riconfigurare per benino tutto prima di riaccendere il
sistema (:-)
Quindi comunque vada sara' un successo e oltretutto la seconda ipotesi
e' meno faticosa e piu' divertente.
EG
note:
per approfondimenti si veda
http://www.grunz.com/cctld_draft/
http://cctld.it/next/html/tensostrutture.html
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