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Alessandro Ranellucci
a.ranellucci a PRIMAFILA.NET
Ven 25 Nov 2005 19:23:05 CET
On 25-11-2005 at 17:17, Enzo Fogliani wrote:
>Successivamente si è iniziato ad usare la "j" (nel senso di "i
>lunga", non di "gei" inglese) per distinguere fra loro suoni diversi
>della "i". Quelli che poi in italiano sarebbero diventati "g" dolce
>furono indicati con "j", quelli che sarebbero rimasti "i" furono
>indicati con "i".
Confermo quanto dice Enzo ed aggiungo che la "j" (detta in origine jod)
sebbene non avesse un segno nell'alfabeto latino era già ben nota come
semivocale: infatti non formava dittongo, sia ai fini della sillabazione
sia ai fini degli accenti tonici, e corrispondeva originariamente alla
traslitterazione greca iota. D'altra parte anche in italiano è
sopravvissuto fino al Novecento un buffo uso della "j" in parole comuni
("bujo", "jella"; Pirandello ne è pieno).
Ma la cosa più bella è che nessuno può dirci che siamo off-topic. :-)
--
Alessandro Ranellucci (HOSTING CENTER) <a.ranellucci a primafila.net>
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